Residenza privata

Nel 1906, dopo molti anni di attesa, inizia la costruzione della linea ferroviaria direttissima Napoli–Roma. Per portare a termine l’intero tratto ci vorranno 21 anni. E’ in questo periodo che le Ferrovie dello Stato, costituitesi nel 1905, predispongono lungo la linee ferroviarie la costruzione di caselli di supporto utili al controllo e alla manutenzione della linea ferrata.
La tipologia dei caselli è unica, ma variano le dimensioni a seconda degli addetti che ci vivono. Nella maggior parte dei casi è composta da due piani fuori terra con tetto a falde.
L’immobile in oggetto risale all’inizio del ‘900, si trova a Pozzuoli con accesso da via San Vito tra il monte Gauro e il cratere di Cigliano non lontano dalla tangenziale di Napoli (Via Campana) e dalla necropoli romana, databile tra il I ed il II secolo d.C. che sorge lungo il tratto della via Consularis Puteolis-Capuam.
Il progetto prevede prima di tutto la trasformazione funzionale da una dimora per 2 casellanti a una residenza ad uso domestico per una famiglia, dove il legame con la ferrovia, seppur molto forte, viene perso perchè viene a mancare la necessità del lavoro quotidiano di manutenzione e sorveglianza.
L’idea principale è quella di mantenere intatta la stereometria dell’immobile, le sue aperture e caratteristiche spaziali interne pur trasformando completamente l’aspetto in chiave contemporanea riducendo ai minimi termini gli elementi, i materiali all’esterno e all’interno e facendo perdere all’edificio quell’aspetto nostalgico.

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© Foto-Roberto Apa
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